E' connessa con l'osso della mascella attraverso delle fibre speciali (dette parodontali) in cui ricordiamo passano i vasi sanguigni che forniscono il nutrimento al cemento. Di fatto, qando un dentista estrae un dente non sta rompendo un osso ma sta sezionando le fibre che tengono connesso il dente all'osso.
L'ambiente in cui si trovano i nostri denti è un ambiente moolto attivo. Le papille gustative e le ghiandole salivari sono qui collocate, così come le labbra, la lingua, le guance e i muscoli mascellari.
La capacità di valutare le dimensioni di ciò che si frappone tra i denti è dovuta a piccoli ricettori pressori situati tra le fibre parodontali (incapaci di avvertire i denti riguardo le sensazioni di caldo e/o freddo).
Il dente viene poi circondato dal legamento parodontale. Il suo compito è in definitiva quello di legare la radice del dente all’osso mascellare. Da sottolineare che la salute del dente è direttamente proporzionale all’integrità delle sue strutture di sostegno. Per questo le gengive rappresentano un ottimo strumento per diagnosticare una carenza vitaminica (sono tra i tessuti che ne risentono precocemente).
Quando le gengive notano un deposito di germi sul Tartaro si allontanano dal dente permettendo la creazione di sacche in cui vengono catturati batteri e detriti alimentari. Un’infezione che parte da questa zona può danneggiare le gengive con fenomeni quali piccole lesioni e infiammazioni varie.
Le ghiandole salivari (connesse con dei lembi di tessuto) sono situate nelle guance. La saliva assolve a diversi compiti. Vediamone alcuni:
La disodontiasi consiste nell’eruzione mancata, oppure anomala, di un dente. La causa è da ricercarsi nell’anomalo orientamento del dente stesso oppure alla mancanza di uno spazio utile nell’arcata.
Puó capitare che, durante la fase di sviluppo, un bambino abbia problemi dentali e che un dente non riesca a spuntare oppure a sostituirsi al precedente "da latte". In altri casi, invece, il medesimo problema di fuoriuscita si puó verificare in un adulto, come ad esempio con un dente del giudizio. E tutto questo puó portare a varie problematiche, di gravitá variabile. Tale situazione particolare che colpisce un dente prende il nome di "disodontiasi". Cerchiamo di capire cosa sia e soprattutto quali le migliori soluzioni e terapie per la disodontiasi, sia in etá giovanile che adulta.
Solitamente, la disodontiasi si manifesta con un dolore intenso alla mandibola, oppure alla mascella o ad entrambi, che è la conseguenza di un’infiammazione dei tessuti che sono attorno all’elemento dentale e che lo sostengono. In alcuni casi, però, possono manifestarsi e presentarsi anche altri sintomi come la febbre, la difficoltà di masticazione e mal di testa. Per poter effettuare la diagnosi e terapia della disodontiasi è opportuno e necessario rivolgersi ad un dentista.
Il disturbo in analisi può colpire sia i bambini che gli adulti ed è una condizione risolvibile, purché sia riconosciuta in tempo e gli interventi siano tempestivi.
La disodontiasi è associata ad un’infiammazione del sacco pericoronario, ossia dei tessuti che circondano e sostengono l’elemento dentale.
Tra le cause possono essere annoverate, per citarne qualcuna, le alterazioni del normale sviluppo di mascella e mandibola, denti in numero maggiore del normale, malformazioni, palato stretto, persistenza di un dente deciduo nell’arcata dentale, caduta precoce dei denti da latte, cisti dentali, traumi.
Tra le cause indirette, invece, vi sono la malnutrizione e la disfunzione tiroidea.
La malnutrizione, per un bambino o per un adulto, puó essere dovuta a tanti fattori. Per quanto riguarda i bimbi, la mancata o insufficiente assunzione di latte materno o di altri alimenti fondamentali per la crescita e consigliati dal pediatra. Per un adulto, invece, tale problematica puó dipendere dalla cattiva alimentazione, ed in particolare dall'assunzione di alimenti non bilanciati a livello nutritivo, oppure da difficoltá dell'apparato digestivo. Pertanto, tale disequilibrio nella dieta alimentare potrebbe causare anche problemi dentali, tra cui appunto la disodontiasi.
Altra causa che potrebbe essere alla base di questa problematica dentale è, come detto, anche una disfunzione tiroidea, cioé un funzionamento non corretto della ghiandola della tiroide, posta nella zona inferiore del collo e adibita alla secrezione di ormoni tiroidei, fondamentali nello sviluppo corretto dell'organismo e nell'adeguata regolazione di svariati processi metabolici. Questa disfunzione potrebbe causare, come abbiamo accennato, molteplici problemi, tra cui anche alcuni relativi all'apparato dentale o al suo corretto sviluppo o efficienza.
Per dente incluso, si intende un dente che non è in grado di erompere attraverso la gengiva, oppure spunta ma solo in parte restando, quindi, intrappolato nell’avvallamento gengivale.
L’inclusione, spesso, riguarda i terzi molari (denti del giudizio) ed è richiesta, in alcuni casi, l’estrazione degli stessi.
Oltre ai denti del giudizio, però, possono essere inclusi anche i primi premolari superiori, i canini e gli incisivi, principalmente quelli dell’arcata superiore.
Esistono, in realtà, altri criteri per un’altra classificazione dei denti inclusi relativa alla posizione del dente stesso (verticale, orizzontale, obliqua) rispetto all’asse seguito dagli altri denti.
In realtà, non vi è un trattamento unico ed univoco per i denti inclusi. Sarà competenza del medico specialista valutare il caso ed agire di conseguenza, valutandone la complessità e le soluzioni da adottare per risolvere il problema.
Ad esempio, nel caso in cui il dente non dia alcun sintomo, e i denti risultino ben allineati, non vi sarà alcuna necessità di un intervento.
Se dovesse verificarsi la situazione in cui il dente incluso è quello del giudizio e si riveli, tra l’altro, causa sporadici episodi di fastidi e dolori anche durante la masticazione, arrossamento gengivale, difficoltà di pulire i denti, lo specialista potrebbe prendere in considerazione l’estrazione del dente in questione.
Un’altra possibilità può essere la seguente. Il dente incluso è, ancora una volta, quello del giudizio che non dà alcun tipo di sintomo doloroso, a parte un lieve affollamento dentale. Un rimedio, che non preveda l’estrazione, è un trattamento ortodontico specifico (apparecchio dentale fisso o mobile).
Se il dente incluso è un canino oppure un incisivo, è opportuno procedere con la ricollocazione corretta del dente.
Comunque sia, risulta importantissimo rivolgersi tempestivamente ad un dentista che possa verificare la situazione e valutare la migliore soluzione per la persona che soffra di disodontiasi. In base alla causa che abbia originato quest'ultima, tante possono essere le misure correttive da intraprendere, da quelle maggiormente invasive (come un intervento sulla gengiva o sul dente) a quelle meno traumatiche, come ad esempio l'uso di un apparecchio dentale apposito.
Se vuoi rimanere con noi leggi anche il nostro articolo sui costi di un'otturazione dentale.
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