Ogni volta che mangiamo, i residui del cibo che rimangono a lungo nella nostra bocca, vengono attaccati da alcuni particolari micro batteri i quali in breve tempo riescono a formare quella che è chiamata placca batterica. Se quest'ultima non viene rimossa attraverso un'adeguata pulizia comincia a calcificarsi producendo così i primi depositi di tartaro. Eliminare il tartaro non è molto semplice vista la forte adesione che quest'ultimo ha sui denti, sarà previsto perciò un intervento di pulizia da parte del dentista, il quale possiede gli strumenti giusti.
Il tartaro è formato dall'insieme di depositi minerali annidati intorno al dente. Per eliminare il tartaro si può passare attraverso l'intervento di un professionista con degli appositi strumenti, vista la forte adesione che hanno sul dente. Si possono distinguere due tipi di tartaro: quello che si può trovare sulla superficie del dente e quello che risiede all'interno della gengiva e delle tasche parodontali. Quest'ultimo deposito, proprio perchè risulta più nascosto, è il più pericoloso e con una scarsa igiene, può provocare malattie dentali e gengivali anche gravi, come la parodontite.
I batteri che risiedono nella placca dentale o meglio nel tartaro, lasciano dei residui che con il tempo, portano ad un'infiammazione del tessuto gengivale; la gengiva gonfiandosi e staccandosi dal dente aumenta il solco gengivale formando una "tasca" in cui possono entrare i batteri presenti nella bocca.
Il tartaro si forma tramite una scarsa pulizia del cavo orale, in questo modo i residui di cibo che non vengono rimossi dopo ogni pasto, vengono subito presi di mira dai batteri formando la placca, che a sua volta se non viene rimossa entro le 14 - 18 ore si indurisce producendo così i primi depositi. La placca batterica si associa ai sali calcarei e ai fosfati che sono contenuti nella saliva formando una concentrazione dura e molto adesiva, quindi il ph della saliva e la composizione chimica sono dei fattori che predispongono il soggetto al tartaro.
Ecco perchè in ogni individuo, i depositi maggiori si trovano comunemente nei pressi delle ghiandole salivari presenti sia sulla superficie vestibolare superiore dei molari, che sulla superficie linguale degli incisivi inferiori. Molto spesso il tartaro si forma prettamente sulla superficie esterna dei denti, ma in casi più gravi può penetrare fino all'interno della gengiva alterando quindi il solco gengivale, il piccolo spazio tra il dente e la gengiva che varia da 1 a 3 millimetri.
A questo punto i batteri infiammano il tessuto gengivale e la gengiva stessa, la quale reagisce andando a formare una sorta di sacca in cui possono penetrare oltre 400 tipologie di batteri. Questi non fanno altro che proliferare causando con il tempo danni ingenti alla struttura stessa del dente.
Una delle procedure di pulizia necessarie ad eliminare il tartaro dal cavo oral, si chiama "DETARTRASI"; questa operazione deve essere eseguita solamente da igienisti specializzati i quali sanno come muoversi all'interno della bocca e quali strumenti professionali utilizzare, al fine di rimuovere correttamente la placca batterica e garantire così una buona salute per il dente ma anche per il cavo orale. Quello che l'igienista dentale utilizzerà per eliminare il tartaro dai denti altro non è che acqua e sale spruzzati ad alta pressione insieme ad una serie di strumentini odontoriatrici appuntiti e sterilizzati utili per quest'operazione.
Questi oscillano grazie ad una forte ed elevata frequenza, riuscendo così a frammentare anche le più ostinate formazioni, e al tempo stesso riuscendo a distruggere i batteri che formano la placca batterica.
Nello specifico, lo strumento utilizzato frequentemente in questo genere di pulizia comunque si chiama Curette e può essere elettrico ma anche ad ultrasuoni e può essere impiegato sia direttamente sulla superficie del dente che nelle zone coperte delle gengive stesse. E proprio una corretta pulizia di questa parte sottogengivale del cavo orale risulta importante, al fine di ridurre la proliferazione di batteri in una zona assai vulnerabile e soggetta ad eventuali parodontiti.
Una volta che vi sarete occupati di eliminare il tartaro dai denti, una persona tuttavia potrà essere soggetta ad una maggiore sensibilità dentale, per due semplici ragioni: il tartaro tende a danneggiare le gengive e ad esporre le radici dentali, le quali, non essendo protette dallo smalto, tendono ad essere maggiormente sensibili alle variazioni di temperatura e quindi al caldo e al freddo.
L'altra ragione è che il tartaro, progredendo, tende a "coprire" un dente, proteggendolo maggiormente da tali variazioni di temperatura ed in pratica isolandolo. Tuttavia, una volta rimossa questa "coperta", il dente risulta essere più sensibile e vulnerabile appunto al freddo o al caldo dell'aria, dei cibi o delle bevande. Tale sensiblilità accentuata, tuttavia, tende a scomparire nell'arco di qualche settimana dal trattamento dentale.
Si sa, prevenire è meglio che curare e basta pensare ai danni che il tartaro potrebbe portare alla vostra bocca, sia a livello estetico che psicologico; insomma prevenire la formazione è semplicissimo, basta seguire piccole regole quotidiane per riuscire ad ottenere una buona igiene orale. Conoscere e applicare la tecnica giusta per lavarsi i denti tramite spazzolino, come e quando usare un collutorio ed il filo interdentale per eliminare il tartaro a fondo, lavarsi i denti ogni volta dopo i pasti e soprattutto in serata prima di coricarsi.
Risulta fondamentale, inoltre, utilizzare un buon dentifricio, che contenga sostanze o principi che aiutino a tenere i denti sani e curati e, al tempo stesso, fornendo un alito fresco e profumato. In commercio vi sono diverse tipologie di prodotti tra cui scegliere e che rispondono alle esigenze di ciascuno, non comportando tuttavia una spesa economica eccessiva.
Oltre ad una avere una buona abitudine riguardo l'igiene orale, per prevenire la formazione della placca batterica e non dover arrivare al punto di eliminare il tartaro, bisogna prendere altri importanti accorgimenti: non fumare, evitare il cibo spazzatura, le bevande gassate e limitare quindi l'assunzione di zuccheri semplici.
Queste abitudini sia igieniche che alimentari dovrebbero essere messe in pratica sin da bambini, non solo appunto per evitare seri problemi dentali da adulti, ma anche per permettere all'organismo in generale di crescere in maniera sana ed equilibrata. Risulta importante, ad esempio, sostituire l'assunzione di dolciumi o snack o bevande gassate, con prodotti molto più genuini, quali frutta di stagione o succhi di frutta a basso contenuto di zuccheri.
Da non sottovalutare le visite di controllo periodiche dal dentista, per prevenire e curare i primi sintomi che possono portare ad una vera e propria patologia.
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Lo spazzolino elettrico, come raccomandano i dentisti, deve essere un alleato quotidiano nell’igiene del cavo orale. In media, uno spazzolino elettrico aiuta a rimuovere il 7% in più della placca depositata sui denti dopo un pasto rispetto allo spazzolino manuale. Infatti, spazzolare in maniera corretta è fondamentale per mantenere in salute non solo i denti ma anche le gengive, per evitare di doversi recare spesso dal dentista.
La pulizia dei denti professionale è una procedura necessaria per chiunque, a prescindere dalla cura che si dedica giorno dopo giorno alla propria igiene orale. Questa, per quanto possa essere costante nel tempo ed eseguita in maniera ottimale, da sola non può essere sufficiente per prevenire il depositarsi della placca.
Una igiene orale corretta e soprattutto costante è la medicina migliore per attuare una buona prevenzione di tantissime patologie e problematiche che sono legate al cavo orale.
Quante volte vi è capitato di avere un mal di testa o un mal di schiena particolarmente forti e non riuscire a placarli con le medicine tradizionali? Quante volte avete avuto bisogno di lavare i denti con acqua tiepida perché se troppo calda o troppo fredda avrebbe dato fastidio i denti? Ebbene, anche se a prima vista non si direbbe, i due problemi hanno la stessa soluzione: andare da un dentista.
Chi soffre di gengivite sa bene che questa è una brutta infiammazione delle gengive che può causare un dolore molto forte che pare prenda tutta la bocca; la gengivite è infatti una forma di malattia paradentale, che comporta quindi l'infiammazione e l'infezione di tutti i tessuti che sostengono i denti e anche l'osso alveolare, provocando quindi il gonfiore delle gengive ed anche il loro sanguinamento.
Alcune persone soffrono di "denti sensibili", associati a stimoli dolorosi brevi e violenti, che spesso vengono quando cibi dolci o acidi, caldi o freddi, vanno in contatto con i denti. Tale sensibilità, è data dall'esposizione di quella parte morbida del dente che si trova al di sotto dello smalto e che prende il nome di "dentina".
Lo smalto dentale è ciò che ricopre tutti di denti, non è propriamente un tessuto quanto più un derivato tessutale che viene prodotto automaticamente dal nostro corpo durante l’amelogenesi da cellule.
E' capitato a tutti di dover passare qualche volta da uno specialista per poter effettuare non solo un semplice controllo, ma purtroppo per l'estrazione o la cura di un dente. Tuttavia, come ben sappiamo, i denti presenti nella nostra bocca sono diversi per tipologia e funzione. Come è possibile che questi professionisti possano ricordarsi quale sia quello da curare con certezza e senza possibilità di errore?