Dopo aver portato a termine l’analisi radiologica, l’odontoiatra vi deve informare delle misure terapeutiche che saranno messe in atto. Se il tessuto molle, la polpa interna del dente ha un’infezione in corso, vi comunicherà che c’è bisogno di intervenire con la devitalizzazione dei denti.
La carie si sviluppa negli stadi iniziali sulla superficie dello smalto esclusivamente in punti a contatto con l’ambiente orale. Se la gengiva si ritrae la lesione cariosa può formarsi sulla superficie radicolare, in rari casi, quando vi siano abrasioni che interessano la dentina, direttamente nella dentina scoperta.
I punti in cui più frequentemente si sviluppa la carie sono:
Si parla di carie primaria quando questa si forma su una superficie dentale intatta, di carie secondaria, quando la lesione si localizza in corrispondenza dei margini di una otturazione o di una corona.
La formazione della lesione cariosa si distingue in quattro fasi:
Compito futuro dell’odontoiatra sarà non solo la diagnosi e la terapia della carie ma anche la valutazione del rischio di carie e la possibilità di influire sugli agenti patogeni. L’odontoiatra per risolvere il problema della lesione cariosa, deve valutare i reperti radiologici.
Si richiede inizialmente una visualizzazione completa delle strutture orali, per documentare i processi patologici delle basi ossee; esse evidenziano anomalie dei mascellari superiori ed inferiori, processi cistici, infiammazioni e infezioni, elementi inclusi che permettono una visione completa dell’intera regione. Se dalle radiografie si arriva alla confusione che ci troviamo di fronte a denti con polpa necrotica, cioè stati patologici che richiedono di essere trattati solo per ragioni di prevenzione delle complicazioni locali. I denti con polpa necrotica in assenza di terapia canalare sono sempre soggetti alla presenza di un focolaio infettivo. Se si è stati sottoposti a terapie che non hanno prodotto risultati risolutori, si procede alla devitalizzazione dei denti, e in casi estremi all’asportazione.
Previa anestesia locale, il dentista inizia la procedura della devitalizzazione dei denti, cominciando a creare una cavità per arrivare alla camera pulpare e alla sua base, dopodiché procederà alla rimozione della polpa, e alla successiva otturazione canalare.
Con il termine di otturazione canalare si intende il tentativo di otturare uno o più canali radicolari nell’ambito di una terapia endodontica. La diagnosi si basa sull’anamnesi e sui reperti radiologici. Se la relazione con qualunque tipo di malattia è doppia di portata non rilevante, si può prendere in considerazione un ritrattamento del dente.
Se questo non ha successo, è necessario considerare la possibilità the un’apicectomia o dell’estrazione del dente, poiché i residui radicolare costituiscono una fonte di infezione e sono conseguentemente da eliminare.
I denti devitalizzati altro non sono che il risultato di un intervento chirurgico atto a “svuotare” completamente un dente morto e quindi ripararlo da eventuali traumi o profonde carie che negli anni sono riuscite a danneggiare completamente o quasi, la polpa dentale un tessuto morbido che rappresenta il “cuore” ed è quindi praticamente indispensabile per la vita di ogni singolo dente; il processo, chiamato tecnicamente devitalizzazione dei denti, viene praticata sostanzialmente per evitare la completa estrazione di uno o più denti morti.
Le cause che portano ad avere denti devitalizzati dopo un accurata operazione da parte di dentisti specializzati sono differenti, dapprima è bene sapere che devitalizzare un dente è praticamente necessario nel momento in cui il tessuto che si trova all’interno della cosìddetta camera pulpare del dente si infetta o si infiamma, le principali cause si possono collegare ad esempio a carie profonde e avanzate, interventi dentistici ripetute, denti scheggiati oppure rotti.
Non tutti sanno che, anche per una semplice caduta, nonostante l’esterno del dente non risulta nè rotto e nè scheggiato, la polpa interna potrebbe presentare infiammazioni o infezioni che nel lungo termine possono portare alla morte stessa del dente. I sintomi più comuni che devono assolutamente portare a consultare immediatamente un dentista, per cercare di evitare scomode operazioni troviamo:
La tecnica che ci consente di mantenere i denti, nonostante siano morti, quindi la devitalizzazione dei denti, è un operazione molto particolare e non più dolorosa come tanti anni fà. Oggi, grazie alle sofisticate tecnologie e le avanzate tecniche, possiamo affermare che tale processo poco se non pari al fastidio più che dolore, che si sente durante la pratica dell’otturazione di una carie. Vediamo come funziona, considerando che per i denti devitalizzati potrebbero servire una o più sedute dal dentista:
Essendo un operazione chirurgica ovviamente anche la devitalizzazione dei denti potrebbe portare ad alcuni rischi, nonostante questo tale intervento presenta un elevata percentuale di riuscita e, almeno in Italia, il rischio di eventuali complicazioni post-operatorie è davvero basso, l’importante è affidarsi a medici professionisti e specializzati in endodonzia, un ramo odontoiatrico specializzato prettamente nel trattamento di infezioni o traumi della polpa dentale.
La bassa percentuale di rischi che potrebbero portare i denti devitalizzati comprende:
Prevenire l’intervento di devitalizzazione dei denti non è difficile, basta una corretta igiene dentale, almeno una visita dentistica annuale e detartrasi (pulizia dei denti dal tartaro).
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Lo spazzolino elettrico, come raccomandano i dentisti, deve essere un alleato quotidiano nell’igiene del cavo orale. In media, uno spazzolino elettrico aiuta a rimuovere il 7% in più della placca depositata sui denti dopo un pasto rispetto allo spazzolino manuale. Infatti, spazzolare in maniera corretta è fondamentale per mantenere in salute non solo i denti ma anche le gengive, per evitare di doversi recare spesso dal dentista.
La pulizia dei denti professionale è una procedura necessaria per chiunque, a prescindere dalla cura che si dedica giorno dopo giorno alla propria igiene orale. Questa, per quanto possa essere costante nel tempo ed eseguita in maniera ottimale, da sola non può essere sufficiente per prevenire il depositarsi della placca.
Una igiene orale corretta e soprattutto costante è la medicina migliore per attuare una buona prevenzione di tantissime patologie e problematiche che sono legate al cavo orale.
Quante volte vi è capitato di avere un mal di testa o un mal di schiena particolarmente forti e non riuscire a placarli con le medicine tradizionali? Quante volte avete avuto bisogno di lavare i denti con acqua tiepida perché se troppo calda o troppo fredda avrebbe dato fastidio i denti? Ebbene, anche se a prima vista non si direbbe, i due problemi hanno la stessa soluzione: andare da un dentista.
Salvaguardare la salute del cavo orale consente di evitare costose sedute di trattamento sulla poltrona del dentista, ma può contribuire alla prevenzione di problematiche spesso correlate e di cui si parla poco. Molto si sa sulla relazione che sussiste tra una dentatura non correttamente allineata e la postura; la malocclusione dentale può generare fastidio sui muscoli mandibolari e su quelli del collo, ripercuotendosi negativamente sulla schiena, con l’assunzione di una postura scorretta ricercata dal nostro corpo per alleviare il fastidio muscolare.
Sempre più si parla di “turismo dentale”. Cosa vuol dire questo espressione? E' un problema di tutti al giorno d'oggi, una fatto di cui non si può non accorgersi: non tutti possono permettersi le cure dentistiche. Sia che si tratti di implantologia o di dentiera o di qualsivoglia problema, ormai in moltI decidono di tralasciare la salute dei propri denti per i costi eccessivi.
E' capitato a tutti di dover passare qualche volta da uno specialista per poter effettuare non solo un semplice controllo, ma purtroppo per l'estrazione o la cura di un dente. Tuttavia, come ben sappiamo, i denti presenti nella nostra bocca sono diversi per tipologia e funzione. Come è possibile che questi professionisti possano ricordarsi quale sia quello da curare con certezza e senza possibilità di errore?
Lo smalto dentale è ciò che ricopre tutti di denti, non è propriamente un tessuto quanto più un derivato tessutale che viene prodotto automaticamente dal nostro corpo durante l’amelogenesi da cellule.