Il dentista, dopo aver fatto tutti gli accertamenti (compresa magari anche una radiografia dentale) e individuata in maniera precisa la zona su cui intervenire, passa ad effettuare l’apicectomia dentale. Questo si svolge in varie fasi. Nella prima, si incide la gengiva e si scopre la zona interessata della radice. Poi, si passa ad asportare, con l’ausilio di un microscopio operatorio, le aree colpite dall’infiammazione ed eventuali fistole presenti nella zona del tessuto gengivale.
Nella terza fase si procede ad un raschiamento (denominato curettage) dei tessuti dell’intera area, per eliminare eventuali residui di batteri o elementi infettivi. Fatto questo, si passa al riempimento delle parti gengivali vuote con materiale idoneo, al fine di non compromettere la totale funzionalità del dente. Infine, dopo tale pulizia e riempimento, si sutura attentamente la ferita con dei punti. Solitamente, l’intera operazione dura circa 30 minuti, tuttavia i casi più complessi possono avere una durata anche più lunga.
Generalmente, l'apicectomia dentale avviene in ambito ambulatoriale e con anestesia locale. Comunque, grazie al graduale miglioramento delle tecniche anestetiche, l'operazione di apicectomia dentale risulta essere praticamente indolore. Tuttavia, essendo come qualsiasi altro intervento di natura chirurgica ed invasivo all'interno del cavo orale, il paziente potrà avere una certa sensibilità al dente oggetto dell'operazione, nei giorni successivi alla stessa. In particolare si potrà denotare una maggiore sensibilità agli sbalzi termici.
Inoltre, eventuali altre problematiche post-operatorie riscontrate sono naturalmente dolore e gonfiore (soprattutto il giorno seguente all'intervento), difficoltà masticatorie, sanguinamento gengivale ed un certo intorpidimento della stessa gengiva nell'area d'intervento. In casi estremi e fortunatamente rari di apicectomia dentale non riuscita, si richiede purtroppo direttamente l'estrazione del dente.
In effetti, il successo di un intervento di questo genere dipende dall'abilità dello specialista di chiudere e sigillare efficacemente l'apice del dente, al fine di proteggerla ed evitare così l'aggressione di vari batteri alla parte interessata. Fortunatamente, comunque, come abbiamo già detto, sono pochi i casi malriusciti riguardanti questo tipo particolare di operazione.
Per quanto riguarda i costi, così come altri tipi di interventi o trattamenti dentali, essi possono variare in base a vari fattori. Tra questi vi sono la complessità del caso, la quantità di sedute necessarie all’intera procedura (non solo operatoria), il genere e la qualità del materiale utilizzato per questa, numero di controlli pre e post operatori. Possono incidere poi anche il prestigio del centro dentistico e del dentista che ha effettuato l’intervento (e quindi il suo onorario).
Tenuto conto di tutto ciò, generalmente un’apicectomia dentale può costare in media tra i 300 ed i 600 Euro. Comunque, un trattamento dentistico, così come uno qualsiasi di carattere medico in generale, può essere oggetto di detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi annuale. A tali spese sanitarie si possono poi aggiungere anche eventuali medicinali acquistati prima o a seguito dell’intervento stesso.
Infatti, il dentista richiede generalmente l'assunzione di farmaci antinfiammatori a seguito dell'intervento e, in alcuni casi e a livello precauzionale, da abbinare anche ad antibiotici, per ridurre il rischio di infezione della parte interessata del cavo orale. Questi ultimi possono essere assunti sotto indicazione e prescrizione del medico.
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Lo spazzolino elettrico, come raccomandano i dentisti, deve essere un alleato quotidiano nell’igiene del cavo orale. In media, uno spazzolino elettrico aiuta a rimuovere il 7% in più della placca depositata sui denti dopo un pasto rispetto allo spazzolino manuale. Infatti, spazzolare in maniera corretta è fondamentale per mantenere in salute non solo i denti ma anche le gengive, per evitare di doversi recare spesso dal dentista.
La pulizia dei denti professionale è una procedura necessaria per chiunque, a prescindere dalla cura che si dedica giorno dopo giorno alla propria igiene orale. Questa, per quanto possa essere costante nel tempo ed eseguita in maniera ottimale, da sola non può essere sufficiente per prevenire il depositarsi della placca.
Una igiene orale corretta e soprattutto costante è la medicina migliore per attuare una buona prevenzione di tantissime patologie e problematiche che sono legate al cavo orale.
Quante volte vi è capitato di avere un mal di testa o un mal di schiena particolarmente forti e non riuscire a placarli con le medicine tradizionali? Quante volte avete avuto bisogno di lavare i denti con acqua tiepida perché se troppo calda o troppo fredda avrebbe dato fastidio i denti? Ebbene, anche se a prima vista non si direbbe, i due problemi hanno la stessa soluzione: andare da un dentista.
Quando si riscontrano alterazioni dell’equilibrio fisiologico dell’ecosistema sistema orale, dovute all’aumento di substrati, si ha una proliferazione batterica con conseguente formazione della placca.
Alcune persone soffrono di "denti sensibili", associati a stimoli dolorosi brevi e violenti, che spesso vengono quando cibi dolci o acidi, caldi o freddi, vanno in contatto con i denti. Tale sensibilità, è data dall'esposizione di quella parte morbida del dente che si trova al di sotto dello smalto e che prende il nome di "dentina".
Lo smalto dentale è ciò che ricopre tutti di denti, non è propriamente un tessuto quanto più un derivato tessutale che viene prodotto automaticamente dal nostro corpo durante l’amelogenesi da cellule.
Il fluoro è un elemento indispensabile nella prevenzione della carie dei denti, la maggior parte degli alimenti influisce poco sulla mineralizzazione e formazione dei tessuti duri dentari, se tuttavia l’apporto di fluoro e di vitamina D è insufficiente, il dente avrà scarse probabilità di resistere alla pressione della carie.