Dopo avervi presentato un approfondimento sulla numerazione dei denti, eccoci oggi con un nuovo tema che speriamo susciterà il vostro interesse. 

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Il rialzo del seno mascellare è un intervento molto comune che spesso rappresenta la fase preliminare per operazioni come innesti o impianti. Il seno mascellare fa parte dei seni paranasali ed occupa una grossa parte del corpo dell’osso mascellare. I seni possono presentare asimmetrie di vario grado. Le patologie del seno mascellare possono essere tante: sinusite, cisti, traumi, poliposi. Per diagnosticare il problema e risolverlo, servirà effettuare alcune radiografie al fine di poter trattare correttamente le atrofie e ricorrere al rialzo del seno mascellare. Gli esami radiografici richiesti possono essere di diverso tipo, come l'ortopantomografia, la “proiezione di Waters”, la radiografia occlusale, inclinata di 60° o la TAC.

Individuato il problema si dovrà ricorrere al rialzo del seno attraverso alcune tecniche, le cui principali sono: il grande rialzo del seno mascellare, il piccolo rialzo del seno mascellare, o l'espansione ossea sagittale. Vediamo in cosa consistono queste tecniche.

Tecnica chirurgica

Per grande rialzo del seno mascellare si intende una tecnica chirurgica che mira ad aumentare la quantità di osso disponibile nella parte posteriore del mascellare superiore, al fine di rendere possibile la riabilitazione protesica ad ancoraggio implantare. Il primo a proporre questa tecnica è stato il dott. Linkow attorno agli anni '60. La procedura di rialzo del seno mascellare si esegue in anestesia locale, ciò permette di eseguire il trattamento il modo del tutto indolore. Il procedimento inizia con l’apertura delle gengive al confine con la cavità nasale: una volta aperta la cavità, si procede al rialzo del seno mascellare e della sua membrana per far posto al granulato di osso sintetico biocompatibile.

Dopo aver inserito il granulato la fessura viene ricucita. L’intervento di rialzo del seno mascellare è un’ operazione indolore dopo la quale si può avere come reazione un po’ di gonfiore che passa già dopo un giorno o due.
A questa procedura standard per così dire, ve ne sono due che si applicano nei casi in cui quella appena descritta non potesse essere applicata. La prima consiste nel cercare l’accesso per via crestale attraverso l’uso di osteotomi a punta concava che contemporaneamente condensano l’osso del sito implantare da essi formato.

rialzo del seno mascellare

La seconda tecnica di rialzo del seno mascellare invece si applica in caso di creste sottili; in questo caso può essere utile iniziare l’intervento separando le due corticali; successivamente attraverso delle punte piezoelettriche si divaricano le pareti ossee. Terminata l’espansione con l’uso di osteotomi, si ridefinisce la sede implantare e si può così procedere con l’inserimento degli impianti.

Le raccomandazioni nel post-operatorio

Per quanto riguarda i materiali che si inseriscono in fase di rialzo del seno mascellare, esistono materiali artificiali biocompatibili dai quali si crea nuovo osso, alcuni esempi sono il biooss, o il grafto, rimane comunque la possibilità di inserire osso del paziente stesso, ossia in questo caso parliamo di osso autologo. Questo è preso dalla mascella inferiore, che viene così spezzettata e poi inserita nel seno mascellare così da ricostruire il giusto volume per poi procedere agli impianti.

Il paziente nel post-operatorio deve seguire alcune indicazioni per favorire la guarigione il più rapida ed efficace possibile. E' meglio non assumere liquidi caldi ne sostanze alcoliche e sopratutto bisogna assolutamente evitare di fumare per almeno 10 giorni; evitare di soffiare il naso; evitare attività fisiche violente; per la pulizia del cavo orale: non spazzolare la zona operata per le prime due settimane, poi potrete riprendere la normale pulizia ma con un spazzolino a setole extra-morbide.

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Complicanze più frequenti post rialzo del seno mascellare

Questo intervento si effettua quando bisogna inserire denti fissi dove mancano ed il volume e l’altezza dell’osso non bastano per effettuare l’operazione. Si devono riempire parzialmente le cavità ossee del cranio, per poter elevare la base che servirà da supporto agli impianti e alle protesi fisse.

Le complicanze possono generare lunghe degenze, è quindi importante eliminare i fattori di rischio associati alle complicazioni dell’operazione, per i pazienti diabetici si profila una lenta guarigione dell’infezione della ferita. Coloro che subiscono il rialzo di seno mascellare sono esposti a rischio di infezione chirurgica più elevato dei pazienti senza diabete.

rialzo del seno mascellare

Si possono verificare complicanze durante l’operazione, che possono riguardare la perforazione della membrana di Schneider che può aumentare il rischio di incorrere a sinusite post-operatoria, con possibilità di infezioni batteriche, la lacerazione, parziale o totale, della mucosa seno mascellare, la recisione delle anastomosi tra l’arteria alveolare posteriore-superiore e l’arteria infraorbitaria. Le complicanze post-operatorie invece possono riguardare: ematomi, edemi, sinusite.

Nel complesso, il rialzo di seno mascellare è un intervento di tipo invasivo, da classificare come tutti gli altri tipi di interventi con i loro rischi generici, che possono sfociare in complicanze di tipo emorragiche, infettive o legate all’anestesia. Si tratta di impiantare per aumentare la massa ossea della mascella superiore un osso artificiale che può essere sintetico o naturale. L’intervento è di tipo ambulatoriale, senza bisogno di un ricovero.

I rischi più elevati e che quindi hanno più controindicazioni, sono i pazienti malati di osteoporosi, di sinusiti acute o di cisti del seno mascellare. Complicanze possono averne anche pazienti con presenza di setti ossei che se danneggiati, possono provocare una sinusite.

intervento del seno mascellare

Una complicanza che di frequente si può verificare è la recisione delle anastomosi tra l’arteria alveolare posteriore superiore e l’arteria infraorbitaria che può sviluppare un emoseno, cioè versamento di sangue nella zona sinusale del cranio, che di solito, con la contrazione reattiva del vaso reciso fa si che si ha l’interruzione del versamento del sangue.

Per evitare complicanze di ogni tipo sia in fase di operazione che post-operatorie, l’odontoiatra deve osservare e attuare i protocolli prima dell’intervento con la massima cura, per questo motivo, è bene rivolgersi a professionisti altamente qualificati.

Autore: Dottor Carnabuci

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Lo studio dentistico del Dott. Carnabuci è situato a Tor Tre Teste (Roma est), precisamente in via Francesco Tovaglieri, 387. Fondato nel 1990, vanta una lunga tradizione di eccellenza, avendo sempre puntato su professionalità, disponibilità e cortesia. Grazie a questi valori, il Dott. Carnabuci e il suo team hanno saputo costruire una solida reputazione.